“Che fine ha fatto il nostro desiderio di vita?” Young Inclusion presentato in Regione Lombardia

Una rete lombarda di community per curare i giovani con disturbo borderline della personalità (DBP), aumentati considerevolmente durante la pandemia. Questo è il progetto “Young Inclusion” presentato oggi dal Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi in una conferenza stampa a Palazzo Pirelli in occasione del mese dedicato alla sensibilizzazione di questa patologia.  All’evento sono intervenuti Letizia Caccavale Presidente Consiglio per le Pari Opportunità (CPO), Alcide Gazzoli Project Manager del Progetto Young Inclusion, Don Walter Magnoni Responsabile per il Servizio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano e Raffaele Visintini medico psichiatra dell’Ospedale San Raffaele ideatore dei Gruppi Esperienziali Terapeutici (GET). Chiave di volta nell’approccio dei GET sono le relazioni all’interno del gruppo. Il nuovo metodo psicoterapeutico è stato introdotto nel 2018 e viene applicato al San Raffaele, punto di riferimento nazionale della DBT.

“Il Consiglio regionale-ha sottolineato il Presidente Alessandro Fermi intervenendo in conferenza-è molto attento ai giovani e al loro benessere psicofisico, soprattutto in questo momento storico in cui, a causa della pandemia e dell’isolamento da lockdown, i ragazzi sono spesso sempre più soli, con le loro paure, ansie ed incertezze. Tre mesi fa abbiamo approvato una legge per prevenire e curare i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, che spesso si accompagnano anche al disturbo borderline, diventato ormai un importante problema di salute pubblica. Servono trattamenti tempestivi e specifici per questa patologia che ancora troppo spesso viene confusa con malesseri e tratti caratteriali umorali, ma che purtroppo ha un impatto dirompente sulla vita di chi ne soffre e sui familiari. Young Inclusion e i Gruppi Esperienziali Terapeutici del San Raffaele sono realtà virtuose che operano a beneficio dell’intera comunità lombarda.

“Ci ha colpito l’aumento di questo tipo di disturbi tra i nostri giovani, specialmente tra le ragazze- ha dichiarato Letizia Caccavale Presidente CPO. Crediamo sia fondamentale non lasciarli soli e segnalare percorsi virtuosi di accoglienza, condivisione e cura che li aiutino a “riaccendere” il desiderio di vita. Per questo motivo il Consiglio per le Pari Opportunità sostiene questo progetto e le persone che lo portano avanti. Anche la politica ha un ruolo importante nel testimoniare ai giovani un messaggio di desiderio grande alla vita che riprendo dalle recenti parole di Papa Francesco “non rinunciamo ai grandi sogni. Non accontentiamoci del dovuto”.

Young Inclusion- ha aggiunto Alcide Gazzoli, project manager Young Inclusion- opera per favorire l’inclusione, tra gli altri, di chi è colpito da disturbo borderline, attraverso il consolidamento di community care sul territorio lombardo: sono piccole comunità dove trovano accoglienza i soggetti fragili che qui sperimentano il ritorno ad una vita normale, grazie alla vita di gruppo che aiuta le persone a rimettersi in gioco e ad affrontare i piccoli gesti quotidiani e all’applicazione dell’innovativo Metodo GET

Diventa importante ritrovare il senso del vivere- ha sottolineato Don Walter Magnoni Responsabile per il Servizio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano. Questo convegno, che ha all’origine esperienze concrete di accompagnamento di persone in difficoltà, è una preziosa occasione per riflettere sul cuore dell’uomo chiamato ad avere grandi desideri. Non possiamo accettare che giovani vite si spengano, c’è un fuoco da tenere acceso. La gioia di vivere può provocare un incendio capace di bruciare le idee di quei profeti di sventura che immaginano giovani senza futuro

“Le chiusure e gli isolamenti dovuti al lockdown hanno esposto molti giovani a un grado di frustrazione alto, che richiede una struttura di personalità ben consolidata- ha spiegato Raffaele VisintiniResponsabile Day Hospital Disturbi di Personalità IRCCS Ospedale San RaffaeleIn questo ultimo anno sono aumentate le richieste d’aiuto ai servizi per una diagnosi. Se l’inizio del lockdown, a marzo 2020, è stato protettivo per i soggetti borderline che tendono all’isolamento, il persistere delle limitazioni si è fatto sempre più soffocante, impedendo la relazione con gli altri necessaria per gestire il vuoto della solitudine. Lockdown e DAD hanno reso ancora più evidente la grande ansia di questi soggetti fragili”.

Il progetto in dettaglio

Young Inclusion si propone di sostenere e recuperare situazioni di grave marginalizzazione attraverso la costruzione e il consolidamento di community care. Questo è quanto prevede il progetto Young Inclusion per soggetti fragili quali giovani con disturbo borderline, madri vittime di violenza e disabili fisici a causa di incidente. Avviato nel 2019 e sostenuto in Lombardia da dodici partner, il progetto ha ricevuto un finanziamento di 1.2 milioni di euro per il triennio 2019/2021 dal Programma Interreg Italia-Svizzera. Gli interventi finora hanno consento la cura e l’inclusione di 110 pazienti fragili. 

La community care è una piccola clinica che richiede la convivenza di massimo otto persone per 18-24 mesi in un percorso finalizzato al reinserimento dei pazienti in ambito familiare, scolastico, sociale e lavorativo. In comunità le persone reimparano a prendersi cura di sé con stili di vita sani e regolari. Punto di forza del lavoro di gruppo è la partecipazione ai laboratori riabilitativi, artistici, di scrittura creativa e musicali. L’Associazione Young Inclusion si avvale di equipe integrate di operatori dei versanti italiano e svizzero, che collaborano per la cura psicologica di donne in strutture nel lecchese e nel varesotto e del Gruppi Esperienziali Terapeutici dell’Ospedale San Raffaele. A sostegno della disabilità è stato avviato un centro di musicoterapia a Valmorea (Como), presso la sede della Cooperativa Sim-Patia.

Tra i partner: “Cooperativa sociale Sim-Patia – Società cooperativa” (Como), “Il Sentiero Società Cooperativa Sociale” (Merate – Lecco), “La Clessidra Società Cooperativa Sociale” (Castellanza – Varese), “Ariella Vidach – Aiep” (Milano), “Ospedale San Raffaele Srl” (Milano), Ats della Brianza, Comune di Castellanza, Comune di Seregno, Comune di Monza.