Rinascere dopo una violenza, vita e percorsi all’interno di una comunità genitore-bambino
Il ruolo di una community care nella strada verso l’inclusione sociale di una donna che…
è un progetto innovativo sorto allo scopo di recuperare e prevenire situazioni di grave marginalizzazione di giovani attraverso la costruzione e il consolidamento di community care per disabili fisici da incidente, donne in situazione di disagio o vittima di violenza e ragazze con disturbo di personalità borderline. Sostenuto da alcune cooperative lombarde, è parte del programma Interreg Italia-Svizzera, Asse 4 Integrazione (ID progetto 563663), e mira a favorire la collaborazione transfrontaliera tra soggetti italiani ed elvetici.
Il ruolo di una community care nella strada verso l’inclusione sociale di una donna che…
https://www.youtube.com/watch?v=h1fwNAHu6xM Progetto grafico: Primo PianoVideo Animazione: Martina Rosa Video animazione dedicata al disturbo borderline di…
Video animazione dedicata al disturbo borderline di personalità, realizzata nell’ambito del progetto Young Inclusion, in…
Young Inclusion ha messo alcune comunità terapeutiche ed educative al centro dei percorsi di inclusione…
Il progetto ha preso il via nel giugno 2019 per tre anni, ricevendo un sostegno di 1.200.000 euro da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) per la cooperazione tra regioni dell’Unione europea, con l’obiettivo di coinvolgere 110 soggetti fragili attraverso l’attività di 12 partner, 9 italiani e 3 svizzeri. Nello specifico, per l’Italia sono coinvolte cooperative che operano nel sociale come la “Cooperativa sociale Sim-Patia” (Valmorea, Como), capofila di progetto, “Il Sentiero Società Cooperativa Sociale” (Merate, Lecco), “La Clessidra Società Cooperativa Sociale” (Castellanza, Varese), ma pure l’Ospedale “San Raffaele Srl” (Milano), Ats della Brianza, tre comuni lombardi (Monza, Seregno e Castellanza) e “Ariella Vidach – Aiep” (Milano). Per la Svizzera il capofila di progetto è “Aiep – Avventure in Elicottero Prodotti”, e partecipano alla partnership anche la “Clinica Santa Croce” di Orselina, e la “Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana – SUPSI” (Manno – Lugano).
Young Inclusion conta, tra le sue modalità operative, l’attività di equipe integrate di operatori dei versanti italiano e svizzero, che collaborano in sinergia per la cura psicologica di donne in strutture nei territori interessati; la condivisione dei Gruppi Esperienziali Terapeutici (GET), metodo rivoluzionario per la cura del disturbo borderline ideato da Raffaele Visintini, psichiatra psicoterapeuta; e ancora, l’avvio di un centro di musicoterapia presso la “Cooperativa sociale Sim-Patia” di Valmorea (Como), polo d’eccellenza nella cura della disabilità.
Avventure in Elicottero Prodotti: capofila elvetico di progetto, ha avuto un ruolo chiave nell’organizzazione di alcuni eventi in territorio ticinese.
L’Azienda di Tutela della Salute del territorio lecchese e brianzolo ha vissuto in pieno il suo ruolo in Young Inclusion, attraverso la pubblicazione e divulgazione di materiale informativo sul disturbo borderline di personalità e organizzando corsi di formazione per medici e docenti.
È la più importante struttura psichiatrica privata del Ticino, e accoglie ogni anno oltre 1000 pazienti con disturbi psichici. Qui Young Inclusion ha favorito l’incontro tra professionisti italiani ed elvetici: il Metodo Get è stato introdotto in struttura alla propria offerta di cura.
La Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana ha partecipato a Young Inclusion curando la ricerca “Fragilità, desiderio e inclusione”.
Cooperativa che opera in territorio lombardo attraverso l’attività di alcune comunità per donne madri vittime di violenza e per ragazze con disturbo borderline di personalità. Tra le varie azioni intraprese da Sentiero nell’ambito di questo progetto, vi è stata l’implementazione di percorsi di accoglienza per madri con bambino nelle community care della rete.
La Cooperativa sociale – con sede a Castellanza – ha curato l’apertura della Comunità Terapeutica Frida Kahlo di Gerenzano (Varese), nonché la formazione del personale medico coinvolto, sotto la direzione di Raffaele Visintini, psichiatra psicoterapeuta ideatore del Metodo GET.
Cooperativa sociale per disabili di Valmorea (Como). Capofila italiano del progetto, ha curato lo sviluppo di un centro di musicoterapia con attività strumentali e di canto, e ancora di movimento in acqua. Un metodo ancora poco diffuso in territorio italiano dall’enorme potenziale. Al progetto ha partecipato anche Alessandro Martire, compositore e pianista di fama internazionale.
Il ruolo del Comune di Seregno è stato ampio, valorizzando l’interesse per la musica che questa città ha: nel 2019, nell’ambito del Concorso Ettore Pozzoli, si è tenuto un convegno dedicato alla musicoterapia.
Partner istituzionale del progetto, tra le diverse attività ha ospitato presso la Villa Reale di Monza uno degli eventi conclusivi di Young Inclusion, un convegno sulla fragilità giovanile.
Filrouge del progetto – che guarda a target diversi attraverso molteplici partner, guidati dal management di un team office comune – è il “desiderio”, ben espresso anche dal pay off “Desideriamo tutto”. Una frase che vuole scommettere sulle aspirazioni e l’amore a sé che ogni individuo ha nel suo animo, che – incontrando la giusta cura e accompagnamento, nella professionalità che ogni operatore ha anche nello stimolare i bisogni più profondi di un soggetto fragile – diventa spinta per una rinascita. Un motore che, troppo spesso, violenze, sofferenze, fragilità psicologiche o menomazioni fisiche, hanno la potenzialità di soffocare, ma che non riescono mai del tutto a cancellare o eliminare, perché intimo ad ogni uomo.
Una delle novità più significative del progetto è stata l’apertura di una community care – gestita dalla coop. “La Clessidra” – a Gerenzano (Varese): la comunità terapeutica Frida Kahlo ha aperto le porte a giugno 2021 e ospita ragazze con disturbo borderline di personalità. Tale struttura ha un modello terapeutico che persegue l’obiettivo della remissione della sintomatologia specifica del DPB e la promozione del paziente come co-autore della propria cura e della propria qualità di vita. Qui si applica in ambito comunitario il Metodo GET (Gruppi Esperienziali Terapeutici), ideato all’Ospedale San Raffaele di Milano dal dott. Raffaele Visintini.
Si tratta di un metodo psicoterapeutico articolato, strutturato finalizzato al trattamento di personalità caratterizzate da disregolazione emotiva. Il metodo si fonda sull’esperienza dei pazienti in un setting gruppale interpersonale, tra pari. L’apprendimento di nuove conoscenze e l’interazione con i componenti del gruppo giocano un ruolo chiave nel processo di cambiamento. Young Inclusion ha incentivato la sua applicazione presso le cc parte della rete, nonché il suo apprendimento e applicazione presso la Clinica Santa Croce di Orselina (Ch).
Tra gli strumenti promossi da Young Inclusion per l’inclusione di soggetti fragili – specie disabili da incidente – vi è la musicoterapia, valorizzata dalla Cooperativa Sim-Patia di Valmorea (Como) con attività strumentali e di canto, e ancora di movimento in acqua. Un metodo ancora poco diffuso in territorio italiano dall’enorme potenziale. Al progetto ha partecipato anche Alessandro Martire, compositore e pianista di fama internazionale.